Uno dei principali caratteri e pregi del tappeto orientale è il colore, indubbiamente
l'aspetto che più immediatamente cattura lo sguardo.
Grandissima importanza e sviluppo ha perciò conosciuto fin dall'antichità l'arte
tìntorea, i cui segreti vengono tramandati di padre in figlio e custoditi gelosamente.
I primi colori ad essere usati erano naturali e cioè vegetali, animali e minerali.
I colori principali erano ottenuti nel seguente modo il rosso che rappresenta la
prosperità la felicità la ricchezza, si otteneva dalla cocciniglia e da un'altro
insetto simile di nome kermes vermilio, da cui deriva il termine rosso carminio.
Il mondo vegetale invece offriva il rosso dalle radici della robbia. Il blu colore
del cielo, della forza e nel tono scuro dell'eternità dall'indaco. Il giallo
che simboleggia il sole, lo splendore ed esorcizza la sfortuna dal crocus (zafferano),
i bruni come opposizione alle avversità della vita, dal sandalo. Il verde colore
sacro che rappresenta l'immortalità e la resurrezione nonché il paradiso, dalle
bacche ramnacee, un frutto di probabile provenienza cinese.
Verso la fine del secolo scorso anche in Persia vennero introdotti i coloranti artificiali;
prodotti facili da usare e molto economici, raggiunsero in breve tempo una larga
diffusione a scapito delle tradizioni. A soffrirne fu anche la qualità dei tappeti
poiché questi primi coloranti artificiali tendevano a scolorire rapidamente e ad
indebolire le fibre della lana tanto che nel 1903 il governo ne vietò l'importazione
e l'uso. Oggi con il progresso della chimica i coloranti sintetici non presentano
più tali inconvenienti e vengono usati con ottimi risultati; difficilmente però
riescono a rendere quella ricchezza di sfumature caratteristica dei colori naturali,
le cui gamme si fondono coi tempo in un'armonia di particolare bellezza.
Prima di essere tinta, la lana viene accuratamente lavata per eliminare le scorie
ed i grassi, quindi immersa in un bagno di allume che agisce da mordente, poi immersa
nei colorante ed infine messa ad asciugare al sole.